La Convenzione Italia Lussemburgo nasce per prevenire l’evasione fiscale evitando doppie imposizioni per italiani che vivono in Lussemburgo.
Uno strumento che nasce come arma contro l’evasione fiscale con riferimento alle doppie imposizioni parlando di imposte sul reddito e sul patrimonio. L’obiettivo è quello di evitare le frodi che si nascondono sempre tra due paesi differenti con diverse imposizioni fiscali.
È dagli anni ’90 che si è iniziato a stilare specifiche convenzioni con l’obiettivo di combattere le doppie imposizioni fiscali, pastoie nelle quali si nascondeva spesso e volentieri un comportamento illecito teso all’evasione fiscale.
Il tutto è spesso legato alla realtà di cittadini italiani che vivono all’estero e che si portano dietro il fatidico dubbio: dove devo pagare le tasse? Al riguardo il nostro paese ha stipulato nel corso degli anni molte convenzioni con numerosi paesi esteri, comunitari e non, per evitare doppie imposizioni sul reddito e sul patrimonio.
Ovviamente queste convenzioni non sono tutte uguali ma cambiano da paese a paese: vediamo nel dettaglio come funziona la Convenzione tra Italia e Lussemburgo.
Cosa dice la Convenzione Italia Lussemburgo
Nel caso specifico della Convenzione tra Italia e Lussemburgo si è andato a stabilire che se un residente in Italia possegga elementi di reddito che sono imponibili in Lussemburgo, nel calcolare la quantità di spese da pagare l’Italia può includere tali elementi nella base imponibile a meno che non si tratti di fattispecie escluse proprio dalla Convenzione in essere.
In quest’ultimo caso sarà onere dell’Italia dedurre dalle imposte calcolate la tassa sul reddito pagata in Lussemburgo. Si pensi ai casi in cui un soggetto trasferisca la propria residenza in Lussemburgo mentre la sua famiglia mantenga residenza in Italia. In Lussemburgo egli sarebbe incluso in un a tassazione ad aliquota fissa classificato come single ed avrebbe la possibilità di evitare la doppia imposizione sul reddito sulla base proprio della Convenzione tra Italia e Lussemburgo.
Il tutto malgrado il fatto che la sua famiglia risieda in Italia con contratto di affitto intestato magari al soggetto in questione, fattore che potrebbe far pensare ad una residenza fittizia all’estero. In questi casi si può configurare la doppia residenza (Aire + residenza in Italia) con tentativo di evadere le tasse e si deve quindi far riferimento alla Convenzione per risolvere la problematica.
Cosa succede in caso di doppia residenza
Ed ecco che nella Convenzione tra Italia e Lussemburgo si va ad analizzare quello che succede in caso di doppia residenza: il contribuente viene considerato residente nello stato in cui dispone di una abitazione permanente o, qualora disponga di abitazione in entrambi gli stati, a fare la differenza saranno fattori quali ubicazione del centro degli interessi vitali; dimora abituale; nazionalità della persona fisica.
Qualora non si riesca a trovare una soluzione i due stati interessati (in questo caso Italia e Lussemburgo) potranno giungere di comune accordo ad una risoluzione. Sempre tale Convenzione specifica inoltre che è possibile avere uno scambio di informazioni lato Italia per quello che riguarda Irpef, Ires, Irap del soggetto sul quale si sta indagando. Uno scambio che non può trovare argine né nell’interesse fiscale nazionale né nel segreto bancario.