Nei fatti è un tema piuttosto complesso visto che la busta paga di una colf o collaboratore domestico contiene diverse voci che a primo impatto, soprattutto per chi non è un addetto ai lavori, potrebbero essere di non facile comprensione. Come primo aspetto è necessario inquadrare al meglio il discorso e capire di cosa si sta parlando: secondo la legge, una colf è colei (o colui, nel caso di collaboratore domestico) che esercita in modo continuativo lavoro presso una abitazione con finalità di portare giovamento in termini di funzionamento della vita familiare del datore di lavoro stesso. Ciò può riguardare, come si legge sul sito dell’Inps, mansioni generiche o più specifiche, come nel caso di lavoro di giardinaggio, di custode, di autista ecc… Un rapporto di lavoro di questo genere può essere di due distinte tipologie:
- Intero servizio, nel caso in cui il collaboratore domestico abiti presso il datore di lavoro (si pensi alle badanti) usufruendo quindi di vitto e alloggio;
- Mezzo servizio, se il lavoro è circoscritto ad un determinato orario per almeno 4 ore al giorno.
Inquadramento colf e collaboratore familiare
Questo come aspetto preliminare per essere certi di inquadrare al meglio la situazione in base alle proprie esigenze. Una tipologia di rapporto di lavoro che, in Italia, è regolata dal CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro) della categoria con data 13 febbraio 2007. Il rapporto di lavoro in questione è, ovviamente, subordinato ad erogazione di una retribuzione e prevede l’obbligo di una assicurazione sociale, come da apposita legge a tutela dei lavoratori addetti a servizi domestici e familiari. Un rapporto lavorativo a tutti gli effetti, anche se speso e volentieri si tende a non inquadrarlo come tale, che è regolato da un contratto apposito che prevede data inizio e fine rapporto; convivenza o meno con il datore di lavoro; retribuzione stabilita; condizioni eventuali di vitto e alloggio; orari per le prestazioni lavorative; giorno di riposo; e periodo delle ferie annuali.
La busta paga di e collaboratori familiari
Una volta stipulato il contratto subentra poi il discorso relativo alla busta paga di colf e collaboratori domestici. Busta paga che, come detto, comprende diversi elementi al punto che chi non è esperto in materia potrebbe andare in confusione. In una busta paga colf e collaboratore familiare devono essere indicate:
- data assunzione e cessazione (in caso di tempo determinato) rapporto lavorativo;
- rapporto tra le ore indicate come orario standard ed il tempo pieno previsto dal CCNL. Questa voce è solitamente indicata come ‘% part-time’;
- Codice Inps rilasciato dall’Istituto di Previdenza per i rapporto di lavoro;
- Gli elementi tecnici che compongono la busta paga, quali paga base, indennità di funzione, straordinari, acconto futuro aumenti ecc…
Questa è la parte in alto della busta paga per colf e collaboratori domestici. Vi è poi il corpo centrale che prevede numero di ore lavorate con contribuzione spettante in base al lavoro prestato. È possibile anche che siano indicate le ore non lavorate, nel caso il cui la paga sia stata stabilita su base mensile, ed il metodo di pagamento concordato. C’è poi la voce relativa alle ferie non godute, quelle arretrate; ai ratei di 13esima maturati; ai contributi previdenziali trattenuti, i giorni di malattia retribuiti negli ultimi 12 mesi, i dati relativi al Trattamento di Fine Rapporto (TFR) per la colf o il collaboratore domestico.